venerdì 20 aprile 2018

Lo Shapeshifter, questo sconosciuto

L’Archetipo dello Shapeshifter è il personaggio Mutaforma che nella mitologia greca era inteso in senso letterale: Proteo, Zeus, Atena e altri Dei mutavano spesso le loro sembianze all’interno dei racconti dei miti per trarre in inganno l’Eroe. Nelle favole e nelle legende ritornano ancora personaggi come Merlino, Odino, streghe, maghe e fattucchiere assortite.
Il ruolo di questo Archetipo, pur facendo parte della squadra dei cattivi, non è quello di uccidere l’Eroe, ma metterlo in difficoltà giocando con i suoi sentimenti e illudendo i suoi sensi.
La metafora che si nasconde dietro il Mutaforma/Shapeshifter è quella del personaggio che inganna e confonde l’Eroe ostacolandolo nel suo viaggio per compiere l’impresa.
Nel cinema, lo Shapeshifter è spesso rappresentato dal personaggio della femme fatale, la donna tentatrice che seduce e inganna, tipico dei noir e dei polizieschi; ovviamente questa maschera può essere indossata sia da un personaggio femminile che maschile.
Una Shapeshifter che viene facilmente ricordata è Jessica Rabbit nel film cartone animato “Chi ha incastrato Roger Rabbit”; una donna sexy, provocante, che appare malefica e opportunista ma che in realtà vuole solo salvare il marito di cui è molto innamorata. 
Nella tragedia classica troviamo il personaggio di Jago che è insieme Ombra e Shapeshifter. Egli inganna Otello, lo confonde fingendosi suo amico al solo scopo di distruggerlo e avere Desdemona per sé.
Non mancano gli esempi anche nella letteratura classica, con il personaggio di Salomè di Oscar Wild, e in quella contemporanea: il professor Raptor e Codaliscia, oppure Piton (un cattivo rivelatosi buono) nella saga di “Harry Potter”; il falso Mentore Sir Leigh Teabing de “Il Codice Da Vinci”; Grima Vermilinguo e Gollum de “Il Signore degli Anelli. Insomma, lo Shapeshifter è una maschera che, indossata da qualunque personaggio e magari anche contemporaneamente a un’altra maschera, arricchisce la storia di colpi di scena, aumenta la suspense e dà all’Eroe un’ulteriore occasione di crescita psicologica maturando cambiamenti e nuove strategie, perché si trova costretto a esaminare, riconoscere, gestire e superare l’inganno per giungere vittorioso al compimento dell’impresa.

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