venerdì 2 marzo 2018

Un vero Eroe è per sempre

Un vero Eroe lo riconosci subito. È quello in cui ti identifichi, ti rispecchi; quello che ammiri per le sue qualità e di cui condividi gli scopi. E poi è quello che compie l’azione decisiva, l’atto eroico che risolve la situazione, che scioglie il nodo narrativo. La figura dell’eroe, affinché il lettore possa identificarvisi, deve avere delle caratteristiche universali, facilmente riconoscibili, e qualità ammirevoli; tuttavia non può essere esente dall’avere dei difetti, altrimenti non è credibile.
Se l’Eroe fosse perfetto, come farebbe a compiere il viaggio verso la crescita morale? Come imparerebbe a essere un uomo/donna migliore attraverso l’esperienza vissuta e l’interazione con gli altri personaggi? Se fosse già perfetto sarebbe una caricatura, uno stereotipo, e il lettore avrebbe ben poca voglia di immedesimarsi in lui.
A prescindere dal carattere, o dai difetti, la qualità peculiare, immancabile, dell’Eroe è lo spirito del sacrificio. Un vero Eroe deve affrontare il suo viaggio consapevole del pericolo, deve essere pronto a sacrificarsi (perdendo anche la vita se necessario) per compiere la sua missione, che ha sempre un fine lodevole e ben chiaro per il lettore.
L’Antieroe, di cui tanto si sente parlare, non è l’antagonista, ma un tipo particolare di Eroe. Nel teatro classico è molto comune la figura dell’Eroe tragico, un esempio per tutti è il “Macbeth” di W. Shakespeare. Qui l’Eroe/protagonista agisce per il proprio interesse ed è disposto a tutto (omicidi e tradimenti la fanno da padrone) per diventare re indiscusso e assicurarsi un potere incontrastato. L’Antieroe può, quindi, essere anche cattivo e compiere azioni malvagie pur di raggiungere il proprio obiettivo, ma il pubblico sente comunque il desiderio di seguire le sue vicende e immedesimarsi in lui.
Un secondo esempio di Antieroe è l’Eroe cinico, quello che si comporta da ribelle, da anticonformista, pur restando vicino alla figura convenzionale di Eroe. Infatti, è un personaggio che agisce nel giusto, ma lo fa ai margini della società, e il suo comportamento fuori dagli schemi spesso nasconde una ferita del passato ancora aperta nel suo animo. Un esempio di questo tipo di Antieroe è il protagonista de “Il giovane Holden” di J.D. Salinger.
Un’altra “sfumatura” di Eroe è quella del Catalizzatore; ovvero un personaggio che si comporta da Eroe ma non subisce una crescita o un’evoluzione, bensì la innesca negli altri personaggi o nelle situazioni, forse, in effetti, è più vicina alla figura del Mentore che a quella dell’Eroe in senso stretto.

To be continued…

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